Marco Paolo Servalli

Laureato con il massimo dei voti al Politecnico di Milano con tesi sul progetto di restauro e conservazione, ha conseguito il master in Progettualità esecutiva dell’architettura.
È stato Assistente alla cattedra del corso di Restauro architettonico del prof. Feiffer ed ha continuato ad approfondire le tematiche legate alla conservazione ed al restauro degli edifici antichi con corsi specifici organizzati dal Politecnico di Milano, dall’Ordine degli Architetti e da altri istituti.
Ha affrontato il tema dell’adeguamento dell’architettura sacra partecipando al corso della Diocesi di Bergamo, e in seguito collaborando al restauro conservativo e all’adeguamento liturgico di numerose chiese.
Ha partecipato a corsi sull’impiego delle energie rinnovabili nel costruito e nel nuovo, e sul raggiungimento della classe A.
Dal 1993 è autore di importanti progetti di restauro e riqualificazione architettonica.
È considerato uno specialista nel recupero di edifici antichi e nella specifica direzione lavori.

Il suo metodo progettuale per il restauro di un’architettura antica si basa sulla conoscenza della storia dell’edificio. L’indagine viene condotta con ricerche bibliografiche e d’archivio al fine di ritrovare gli elementi di conoscenza delle origini e delle trasformazioni dell’architettura. Si può poi eseguire un accurato rilievo dell’edificio con i più moderni metodi di rilievo topografico-architettonico con metodologia laser-scan. Il rilievo strumentale è accompagnato da una campagna di monitoraggio delle deformazioni delle strutture, del loro degrado e del quadro fessurativo, essenziale per verificare i problemi statici dell’edificio. Viene inoltre effettuato il rilievo materico con il quale si studiano i materiali di costruzione e di finitura dell’antica costruzione e tutte le patologie di degrado in base alle quali si progettano le modalità di intervento.
Infine si procede alla pulitura interna ed esterna dell’architettura, per ridonare all’edificio il suo originario splendore.

La chiesa di Sant’Agata nel Carmine di Bergamo ha richiesto un importante intervento di recupero. È stato realizzato il consolidamento strutturale, il recupero della copertura, dei serramenti e del pavimento, oltre al restauro dell’apparato decorativo interno con la supervisione della Soprintendenza per i beni architettonici.
Sono state installate moderne tecnologie per gli impianti elettrico, di riscaldamento, di diffusione sonora ed antintrusione.
Un moderno progetto di Fund Raising ha permesso la ricerca di fondi per finanziare il restauro e la manutenzione dell’architettura mediante la raccolta di contributi e finanziamenti sia pubblici che privati.
Questo progetto è stato premiato all’Italian Heritage Award 2013, Premio Internazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali.

Nella riqualificazione degli edifici storici si considera l’architettura come un organismo vivo, con una sua storia, una nascita e una vita di trasformazioni.
Il recupero è anch’esso un’opera di trasformazione, che adegua l’edificio alle esigenze del vivere moderno, e che deve essere condotta nel rispetto della cultura che lo ha prodotto e del fascino che trasmette.
La statica dell’edificio viene salvaguardata attraverso interventi di consolidamento delle murature originarie. I materiali di finitura vengono recuperati o, se necessario, sostituiti con altri analoghi, cercando una continuità culturale con il passato.
Elementi moderni, come serramenti in ferro e pavimentazioni attuali, vengono inseriti in armonia con l’esistente.
Gli interventi di restauro, su edifici vincolati, sono sottoposti all’approvazione della Soprintendenza ai beni architettonici.

Con il progetto di recupero del settecentesco Palazzo Spampatti a Gandino si è effettuato un importante intervento di restauro conservativo che ha riguardato tutti gli elementi architettonici di pregio quali volte, solai lignei, tetto, affreschi, elementi in pietra. Il progetto di riqualificazione ha permesso la creazione, in un contesto di grande fascino storico, di nuove unità abitative complete degli impianti e servizi più moderni.

Il recupero delle aree dismesse è conseguente alle trasformazioni che negli ultimi decenni hanno modificato la geografia del nostro territorio. Ampliamenti del tessuto urbano e riqualificazioni di aree abbandonate stanno interessando un nuovo sviluppo dei centri abitati. La progettazione urbanistica richiede una pianificazione del territorio, delle destinazioni d'uso, delle infrastrutture, dei trasporti. L’approccio agli interventi urbanistici ed ai grandi progetti è di attenta analisi e di rispetto della cultura del territorio.
Ad esempio nel caso di riqualificazioni di aree dismesse vengono proposte soluzioni che valorizzano l'archeologia industriale. In caso di edifici meno caratterizzati, l'esame dell'esistente ed un accurato progetto di trasformazione portano a soluzioni innovative che riutilizzano le strutture portanti ed evitano gli ingenti costi di demolizione e smaltimento.

Nei progetti di architettura d’interni la casa è valorizzata come uno dei punti di riferimento fondamentali della nostra vita, espressione della nostra personalità.
L’architettura d’interni unisce la funzione tecnica della progettazione degli spazi all’aspetto espressivo ed estetico della creazione degli ambienti. Il calore, l’armonia, l’interesse per la storia del luogo, la valorizzazione degli oggetti che lo abitano, connotano i suoi Interventi.
Fondamentale per la realizzazione di un buon progetto è sempre comunque il dialogo con il committente, per il raggiungimento di soluzioni che ne esprimano la personalità.