La chiesa dell’antica Parrocchiale di Santa Maria di Almé, poi denominata San Giovanni Battista, è una preziosa architettura di origini medievali, ampliata e rinnovata più volte nei secoli, e che ha conservato principalmente l'impronta settecentesca voluta dall’architetto Candido Micheli, collaboratore di Giovan Battista Caniana.
Nel dopoguerra è stata sostituita nella funzione da una nuova chiesa, ma tale è il valore artistico da aver ispirato per questa affascinante architettura un progetto di restauro ed una nuova destinazione culturale.
Il primo importante intervento è stato eseguito sulla facciata ed ha evitato la perdita definitiva delle originali decorazioni in stucco e dei capitelli in arenaria, ha risanato dall’umidità di risalita ed ha realizzato un sofisticato restauro.
Il progetto, condiviso con la Soprintendenza per i beni architettonici, ha inoltre previsto di rimuovere tutte le aggiunte novecentesche, eliminando il basamento in conglomerato cementizio, riportando le lesene fino allo zoccolo in arenaria e riproponendo i due medaglioni in stucco.
Molto suggestiva la ripresa delle antiche cromie che recuperano le tonalità ariose dell’architettura settecentesca: rosa antico per gli intonaci, ocra gialla per i capitelli e le cornici, terra verde per i cartigli e le mensole, bianco stucco per altri elementi a rilievo.
Il secondo intervento ha riguardato il restauro dei prospetti esterni della Chiesetta dell’Immacolata, cappella laterale dell’antica chiesa.
Le tinte, realizzate in accordo con la Soprintendenza ai beni architettonici, riprendono la decorazione primo-novecentesca (rosso bordeaux e bianco stucco) di cui era rimasta traccia.